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Autunno: castagne!

Autunno: castagne!

Michele insieme con suo padre e sua madre sono l’azienda Santa Anastasia: circa 60 ettari di terreno tra bosco, pascolo e frutteto ad Arcidosso, Monte Amiata, provincia di Grosseto. L’azienda esiste da 40 anni, da quando il papà di Michele, architetto, decide di affiancare alla sua professione una passione, così diventa “architetto pastore” e comincia a lavorare la terra.

fotosito_450x350Michele si occupa principalmente del castagneto: 6 ettari di terreni inseriti nel territorio sottoposto al vincolo ambientale dell’amiatino. Qui la castagna è storia, tradizione e sopravvivenza. “La farina di castagna, un tempo, era il pane quotidiano: ci andavi avanti, passavi l’inverno” ci racconta Michele che oggi (24 ottobre 2016) è venuto a consegnarci due sacconi di juta pieni di castagne. Sono Marroni, Cecio e Bastarda rossa, tre varietà tipiche del Monte Amiata: tonde, grasse, fresche e profumate. Francesca che passa di là ne prende una manata e le odora, “profumo di casa”, dice ridendo. Con Michele si scambiano un’occhiata d’intesa probabilmente perché fin da quando era bambino si occupa di raccoglierle, pulire gli alberi, selezionarle a mano una ad una “la nostra è un’azienda a conduzione familiare, siamo tre: mia madre, mio padre e io, e facciamo tutto.” Quest’anno il raccolto è stato scarso, colpa del Cinipide (la vespa cinese che da anni infesta i castagneti italiani), ma anche delle condizioni meteorologiche. Chiediamo a Michele cosa sta facendo per contrastare il Cinipide “in Toscana, così come altrove in Italia, è stato rilasciato l’antagonista della vespa cinese. L’antagonista si sta riproducendo naturalmente, ma i risultati sono ancora scarsi. Stiamo aspettando che la natura faccia il suo corso” ci dice.

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