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Il silenzio, il sorriso e un invito a sognare

Il silenzio, il sorriso e un invito a sognare

Abbiamo avuto bisogno di silenzio.
Scusateci.

Abbiamo avuto bisogno di tempo per riorganizzare il nostro lavoro e insieme al tempo è stato necessario il silenzio. Ci sembrava inopportuno riempire lo spazio di parole non necessarie e, allo stesso tempo, ne cercavamo di nuove, non abusate. Volevamo trovare argomenti mutati come è mutato il nostro tempo. Mentre cercavamo una via per riannodare il dialogo con voi, il nostro mondo, insieme a quello di tutti, cambiava velocemente. Un cambiamento che è faticoso, difficile, alieno, ma che ogni giorno di più ci chiediamo se può essere anche utile e fruttuoso.
Ci siamo accorti prestissimo che avevamo davanti molte vie per navigare il presente e, in modo del tutto naturale, abbiamo scelto quella che sentiamo più nostra da una parte il silenzio, dall’altra il sorriso che rimane presente, anche se momentaneamente nascosto. Ci accorgiamo che c’è, ogni volta che ci incrociamo in ufficio o in magazzino. Gli occhi si guardano, ridono e inizia il gioco dei pezzetti del tetris con le regole tutte sballate: non ci si deve incrociare, avvicinare e quindi parte un balletto di passi a destra, sinistra, indietro, in avanti. Il magazzino è uno specchio, ordinato e preciso come forse non era mai stato. La percezione di far parte di un gruppo è diventata più forte e, forse, in ognuno di noi, ha riaperto spazi che credevamo perduti.
I giorni che stiamo vivendo sono quello che sono, e quello che era non tornerà come prima. Ciascuno di noi sta vivendo la cosa in modo diverso, affrontando le difficoltà e l’incertezza con tutte le proprie risorse, con la parte di luce, ma anche con tutte le ombre. In questo contesto ci risulta impossibile continuare a pubblicare ricette, il racconto delle aziende con cui collaboriamo o di parlare del lavoro enorme e fantastico che stanno facendo i corrieri, le persone al confezionamento e in ufficio, le aziende agricole, tutti noi in realtà, comprese le persone che ricevono a casa le Zolle. Restano temi importanti, cruciali, fondamentali, ma oggi vorremo lanciarvi un invito.
Se domani non sarà più come ieri, allora dobbiamo iniziare a sognarlo. In modo concreto. Sognare il concreto è un forse un ossimoro, ma ci sembra importante partire dai sogni per segnare confini, tracciare una mappa e iniziare a immaginare come vorremmo essere: rispettando il silenzio e tenendo vivo il sorriso.



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