12 Giu Ricetta. Cucinare è un atto rivoluzionario?
Ricetta. Cucinare è un atto rivoluzionario?
La magia di una ricetta
Lontano lontano, in Sardegna, nella cucina di Lenedda, […] agli inizi del secolo, il forno era acceso. Fuoco di legna, fuscelli sottili, un recipiente di terracotta da cui la donna attingeva col mestolo un liquido dorato che distribuiva in brevi strisce su fogli di carta velina poggiati sulle grandi teglie. […] Erano delicatissimi, i biscotti, quasi permalosi. Se non venivano preparati secondo l’esatta ricetta, e con l’esattissima procedura, si offendevano, si guastavano. (Bianca Pitzorno, Sortilegi)
Se cucinare è come fare una magia, il ricettario è un libro di sortilegi. Oggi basta un click per lanciarci nella preparazione di una crêpe Suzette o di un takoyaki. Ma almeno una volta è capitato a chiunque di avere per le mani un libriccino scritto a mano, con cura, da una parente antica. Sfogliandolo, si respira l’aria di un’altra vita…perché ogni ricetta racconta una storia che ci trasforma.
Ricette per ricordare, ricette per immaginare
Quando eseguiamo una ricetta ci affidiamo. Seguiamo passi che qualcun altro ha camminato. Ne ripetiamo i gesti, ne imitiamo le speranze e, alla fine, – se abbiamo usato l’esattissima procedura – ritroviamo lo stesso stupore. Una ricetta ci parla da un altro mondo, passato e presente: di geografie passate e dei loro prodotti (come quelli rievocati ogni anno dalla Festa dei frutti dimenticati), ma anche di luoghi lontani, che possiamo conoscere attraverso odori e sapori.
La Storia fatta dai grandi nomi trova nel ricettario quello che le manca: il vivere quotidiano, l’intreccio delle microstorie. Ecco perché raccontarle è una rivoluzione.
Un punto da cui reinventare il mondo
L’aveva capito Clara Sereni, grande scrittrice scomparsa di recente, che per prima ha dato alle ricette dignità letteraria. Il suo libro Casalinghitudine è un meraviglioso viaggio fra storie e Storia. Guida pratica ai sapori che cambiano, ma anche affaccio su «un privato non chiuso al mondo, che anzi si costituisce come premessa per essere dentro il mondo». Per Clara Sereni, «le ricette sono una base per costruire ogni volta sapori nuovi, combinazioni diverse». Aggiungendo un dettaglio o (ri)scoprendo un ingrediente, si può «reinventare uno sconfinamento possibile, reinventare per non rimasticare». Reinventare una ricetta, così, vuol dire anche reinventarsi: perché tutti sappiamo riscaldare un cibo precotto, ma è quando siamo di fronte alle materie pure che ci è richiesto quel pizzico di inventiva in più. Ecco, allora, che senza accorgercene accettiamo una sfida davvero rivoluzionaria: reinventare, per dare a ogni cosa una nuova vita.
Consigli di lettura:
Clara Sereni, Casalinghitudine, Giunti, Firenze-Milano 2015 [1987]
Un libro che è stato definito “l’autobiografia di una nazione”, oppure una “antiepica collettiva”. In Casalinghitudine, ogni ricetta ha il potere di evocare un momento, personale e della storia collettiva: il polpettone ricorda un’amicizia, la pasta e fagioli il Sessantotto. Attraverso il “linguaggio extra-verbale” del cibo, Clara Sereni ripercorre le speranze e le delusioni di un’intera generazione.
Monica Falcinelli, Antiche ricette delle Monache, Bertoni 2022
Un monastero antico, un vecchio scrigno di legno e un gruppo di carte ritrovate: la storia di questo ricettario comincia come un romanzo d’avventura. E in effetti sfogliarlo è un viaggio alla scoperta delle parole, degli ingredienti, degli odori e dei sapori tramandati di donna in donna fra le mura del convento benedettino di Bastia Umbra: un viaggio lungo almeno tre secoli!
Abbecedario Rivoluzionario
Parole noiosette che nascondono un lato sovversivo
Claudia Marsulli, dottoranda dell’Università La Sapienza di Roma ha cercato per noi il lato sovversivo (nemmeno così nascosto) di ciò che si fa attendere, gira, si ripete, torna. È nato così un piccolo abbecedario digitale e rivoluzionario intessuto di riferimenti letterari, consigli di lettura e spunti di riflessione.
L’Abbecedario Rivoluzionario è stato realizzato nell’ambito del dottorato in Scienze del Testo (PON: Dottorati Green).