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Sotto non sopra: il suolo è vivo!

Sotto non sopra: il suolo è vivo!

Per capire il mondo in cui viviamo urge una mossa da struzzi, ribaltare la nostra prospettiva: non guardare quello che c’è sopra ma quello che c’è sotto.

Nonostante dal suolo arrivi il 99% di quello che mangiamo, conoscerlo a fondo non è scontato. Pensiamo al suolo come ad una superficie calpestabile, immobile o coperta da asfalto, sanpietrini, autostrade.

Eppure la terra sotto di noi è piena di vita: in una manciata di terreno agricolo troviamo circa 0,5 grammi di esseri viventi, tra batteri, insetti, ragni, funghi (diventano 5.000 chili se prendiamo in esame un ettaro di terra, ossia il peso di 100 pecore!). Un grammo di terra equivale ad un chilometro di filamenti fungini, che si uniscono al reticolo di radici che mette in comunicazione il mondo vegetale con il suolo e con il resto dei macro e micro organismi. Sotto di noi c’è un brulicare di comunità di funghi, associazioni di ragni, sodalizi di microbi. Una biodiversità incredibile, che cospira in favore della vita sulla Terra!
Tra pratiche agricole impattanti, siccità ed urbanizzazione il suolo è a rischio: ma inconsapevolmente ed incessantemente batteri, funghi, piante ed animali collaborano per creare la struttura di intrecci ed interrelazioni che mantiene i terreni fertili ed in salute. In questo modo si possono mitigare gli effetti del cambiamento climatico, immagazzinare e depurare l’acqua, fornire antibiotici e prevenire l’erosione del terreno.
Il suolo non è quindi uno sfondo, ma il nucleo stesso della vita sulla terra: quello che vediamo in superficie non è che una parte (e nemmeno la più importante!).

 

 

*I dati provengono da uno studio della Commissione Europea: “Protecting soil biodiversity across Europe” e da un articolo di Georges Monbiot “La soluzione è sotto di noi



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