
27 Ago Sai come l’uomo scoprì il mais?
Sai come l’uomo scoprì il mais?
Gli Indiani d’America raccontano che il mais, un tempo, era nascosto sotto una grande montagna.
A scoprirlo per prime furono le formiche guerriere che, scavato un lungo cunicolo, se lo trovarono davanti. Assaggiato il prezioso bottino, decisero di portarselo via chicco a chicco.
Le vide la volpe, curiosa e ghiotta, ne rubò un poco e sparse la voce: le formiche avevano scovato un vero tesoro.
Lo seppe l’uomo, volle assaggiare e ne volle ancora. Allora chiese aiuto agli Dei della pioggia: in tre provarono ad aprire la montagna a colpi di fulmine, ma senza successo.
Gli Dei, dunque, chiamarono il loro capo. Questi pregò il picchio di trovare il punto più fragile della montagna e di bucarlo con il suo becco, poi gli ordinò di mettersi al sicuro, lanciò la sua saetta più potente, la montagna andò in pezzi, il picchio curioso si affacciò per guardare, una pietra lo prese in testa e in un attimo il suo capo fu rosso di sangue. Il mais per il calore del fulmine si abbrustolì: ogni pannocchia era un po’ bianca, un po’ gialla, un po’ rossa e un po’ nera.
Così venne scoperto il mais e così la testa del picchio divenne rossa.
Nelle Zolle che ti consegniamo a casa potresti trovare le pannocchie a fine luglio e poi di nuovo a settembre.