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I pascoli multicolori, Lorenzo Caponetti e New York

I pascoli multicolori, Lorenzo Caponetti e New York

Lorenzo ha deciso di trovare la soluzione a un problema che è alla base della pratica moderna di allevamento degli animali: per dar da mangiare agli animali abbiamo solo due stagioni in cui abbiamo erba nei campi, l’autunno e la primavera. Durante le altre stagioni si dà da mangiare agli animali cercando di ‘conservare’ il foraggio, cioè seccandolo, facendolo fermentare… insomma trattandolo in maniera tale che possa durare nel tempo.
“Da un punto di vista economico questo sistema funziona ancora, ma solo per qualcuno. Da un punto di vista ecologico è un’aberrazione!” continua Lorenzo “C’è un enorme dispendio di energia”.


Il 4 dicembre Lorenzo Caponetti è stato invitato a parlare di come sta affrontando questo problema alla Conferenza dei giovani agricoltori allo “Stone Barns Center for food and agriculture” a New York.
A invitare Lorenzo è stato Dan Barber, personalità eclettica e interessante: cuoco ‘illuminato’, famosissimo in America (per intenderci ha fatto piantare l’orto all’interno della Casa Bianca!) e promotore dello Stone Barns Center for food and agriculture, che unisce agricoltura e cucina e si propone come esempio di un cambiamento nel sistema agricolo e alimentare americano.
L’intervento di Lorenzo si inserisce in un progetto di collaborazione tra Casa Caponetti e lo Stone Barns Center. “Stiamo lavorando sostanzialmente sulle stesse cose” ci racconta Lorenzo che è qui per consegnarci le sue verdure per lo Spaccio, “solo che noi siamo in 6 e loro 60!”


Il progetto che vede coinvolti insieme lo Stone Barns e Casa Caponetti riguarda appunto l’efficienza produttiva in un sistema agricolo sostenibile ambientalmente, in parole semplici: preso un pezzo di terra si cerca di far mangiare (con una dieta salubre e variata) una comunità il più vasta possibile di animali.
Lorenzo interverrà alla conferenza parlando dei pascoli multicolore, che è il tema su cui sta lavorando nella sua azienda. “Vogliamo che tutti i nostri animali possano sostentarsi con un pascolo diretto durante tutto l’arco dell’anno”.
Concretamente stiamo gestendo meglio l’erba per allungarne il più possibile la stagione, ma questo è solo l’inizio; ci stiamo orientando verso le piante arboree: gelsi, olmi, querce, castagni, ma anche le potature degli olivi con le quali già adesso diamo da mangiare alle vacche per quasi un mese. Non è semplicissimo da fare, ma non è nemmeno inaudito. Una delle immagini che presenterò alla conferenza è un quadro del 1410 di Gentile da Fabriano: la Fuga in Egitto in cui si vedono tutti i campi circondati da chiusure vive, cioè alberi! Se vai a vedere, in  tutta l’epoca preindustriale, gli animali non mangiavano i cereali, sarebbe stato poco razionale, perché per produrli dovevi avere altri animali per lavorare i campi. ”
Lorenzo quindi sta piantando querce e olmi, gelsi e melograni, costruendo un sistema stratificato: un conto è avere 60 cm d’erba, un conto è avere l’erba con sopra dei melograni, con sopra dei gelsi, con sopra gli olmi e poi, cerri, querce e castagni… insomma, un conto è un prato, un conto è una foresta!



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