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Il birrificio Alta Quota

Il birrificio Alta Quota

Il laboratorio sperimentale di birra artigianale Alta Quota nasce a Cittareale, un comune di 484 abitanti che sorge nella valle Falacrina, in provincia di Rieti. Nel 2010 Claudio Lorenzini avvia, nei locali della scuola elementare del paese, un corso di formazione diretto alle persone accolte nel progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), attivato dal Comune nel 2008.
Dopo pochi mesi, con la presentazione della prima birra, la Principessa, al Salone del gusto di Torino, il laboratorio si trasforma in una vera e propria azienda.

Birrificio Alta qUOTA
Presto i locali della scuola elementare non sono più sufficienti e il laboratorio si trasferisce nella località sciistica Selvarotonda a 1600 metri d’altitudine. In questo stabilimento nascono tutte le birre che attualmente vengono prodotte da Alta Quota.
Nel 2013 un nuovo trasferimento. Il 14 dicembre viene inaugurato il nuovo stabilimento di 700 metri quadri e l’azienda si pone un nuovo obiettivo aumentare il numero dei collaboratori.

Alla base del successo di questo progetto c’è senza dubbio la passione di tutte le persone coinvolte, ma anche, ovviamente, la qualità del prodotto.

Le birre Alta Quota sono tutte non filtrate e rifermentate in bottiglia senza aggiunta di conservanti e additivi. La gasatura è naturale e questo conferisce alla birra una migliore digeribilità. Nove le birre prodotte con ingredienti legati al territorio e metodo artigianale. In alcune come ingrediente aggiuntivo c’è il farro prodotto in loco che conferisce tipicità e valore aggiunto, consentendo di esaltare ancor di più l’identità del territorio cittarealese.

AltaQuota_esternoBirrificio

Ma l’ingrediente principe è l’acqua pura e cristallina che si riversa nell’Alta Valle del Velino “tutto il territorio di Cittareale è ricco di sorgive, di acque che sgorgano pure dalle montagne, non sono clorate nè alterate e in molti casi si tratta di acque oligominerali. Fare la birra con questa materia prima fa la differenza” ci dice al telefono Emanuela Lorenzini, la responsabile commerciale del birrificio “le nostre birre sono molto legate a questo territorio” continua “per questo abbiamo scelto lo slogan facciamo innamorare, con il quale non ci riferiamo solo ai nostri prodotti ma anche al territorio che ci ospita”.



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