27 Feb Le Zolle e la neve
Le Zolle e la neve
Sembrava che la Primavera avesse fretta di arrivare. Le temperature erano al di sopra della media e le piante avevano iniziato a risvegliarsi. Boccioli e fiori ovunque e le mimose in fiore già da gennaio.
Poi il gelo e la neve.
Ieri la neve è caduta su quasi tutte le aziende con cui collaboriamo. Dal litorale romano fino a Viterbo tutto bianco, dappertutto.
Unica eccezione: le aziende di Andrea e Massimiliano Favaro che si trovano a Sermoneta. “Stiamo raccogliendo tutto quello che possiamo, al freddo e sotto la pioggia, ci sono due gradi. Le temperature scenderanno ancora e dobbiamo sbrigarci. Se ghiaccia perderemo gran parte del raccolto.” Ci ha raccontato ieri Andrea Favaro. Non nevica, ma le montagne intorno e Sermoneta sono tutte bianche. “Vivo qui da sempre e non ho mai visto la neve a Sermoneta” continua Andrea.
Diversa la situazione nell’azienda agricola BioCaramadre, sulla quale la neve è caduta abbondantemente.
I danni sono enormi. Le verdure in campo aperto sono sotto una coperta di neve e ghiaccio, le piantine più piccole che aspettavano di essere trapiantate sono state bruciate dal freddo e anche le serre (non riscaldate) sono coperte di neve. I teloni gocciano acqua gelida e in alcuni punti non hanno retto il peso della neve.
La situazione più difficile è quella di Marco dell’azienda agricola Pulicaro. Sulla sua azienda che si trova a Torre Alfina, in provincia di Viterbo si è abbattuta una specie di bufera: vento forte, neve, gelo e da questa mattina niente acqua potabile. Gli animali sono in grande sofferenza: polli e tacchini sono al freddo e stanno bevendo neve… Marco è estremamente preoccupato.
Tanta neve anche sulle Fattorie Faraoni, Cupidi e Lucciano, ma qui, se il freddo non persiste a lungo, problemi non dovrebbero esserci.
In altre parole, a patto che le condizioni meteo non peggiorino e che le strade siano percorribili, non dovrebbero esserci problemi per quanto riguarda le carni bovine, le uova e i formaggi. Mentre scriviamo questo post uno dei nostri furgoncini diretto a recuperare i prodotti dell’azienda Filogea (vicino a Viterbo) è rimasto impantanato nella neve. Per fortuna la situazione si è risolta in alcune ore senza troppe conseguenze, se non un ritardo che si ripercuoterà a catena sul nostro sistema di confezionamento delle Zolle e sulle consegne.
Avremo, invece, grandi difficoltà, almeno per questa settimana, per le carni di pollo e tacchino e per le verdure. Per la frutta possiamo contare su arance, mandarini, clementine che arrivano dalla Sicilia e sui kiwi del Lazio. Dovremo, invece, salutare le mele. A causa delle gelate dello scorso anno e della lunga siccità il raccolto è stato scarso.
Michael di Fontecornino, con cui collaboriamo da diversi anni, ha perso quasi l’80% della produzione e, per questo, non riusciremo ad arrivare fino a primavera mangiando mele.
Tutta questa situazione ha, come è ovvio, ripercussioni sui prezzi. Già oggi, il centro agroalimentare di Roma[1] parla di rincari nel prezzo di frutta e verdura del 25-30%. E anche le aziende con cui collaboriamo, che hanno perso gran parte dei loro raccolti, dovranno per forza aumentare il prezzo delle loro “verdure superstiti”.
Ciò nonostante, per il momento, il prezzo delle Zolle non subirà alcuna modifica e ci faremo carico noi della situazione di emergenza. Saremo però costretti a modificare la struttura delle Zolle non garantendo la consueta variabilità della spesa.
[1] Il Centro Agroalimentare Roma è una delle più importanti strutture europee per la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli ed ittici.
Frutta e verdura Prezzi alle stelle per il gran gelo, rincari del 25%