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/n°0/Le avventure di Zik: gli spagretti cacio e pepe

/n°0/Le avventure di Zik: gli spagretti cacio e pepe

Un saluto a voi tutti/e!

Si capisce, arrivata al suo quinto anno, Zolle ha voglia di ascoltare delle storie. Come sapete è vivace e ha molti interessi; le piace un sacco la terra, ama il nostro territorio e ha un debole per gli agricoltori con i piedi per terra. Ci ha confidato, però, che sono i vostri racconti che vorrebbe ascoltare. Per farla contenta abbiamo immaginato di fare così:

Abbiamo chiesto ad Oliver di fare come voi, di ricevere una zolla a settimana e di raccontarci Le avventure di Zik, una Zolla in cucina. Oliver studia filosofia ed è appassionato dalle immagini, ma ama anche la cucina ed è un amico di Zolle da anni, ha lavorato nel prepararla e adesso è uno dei geni delle consegne in bibicletta (ha anche fatto un video una volta per lei). Ogni settimana, racconta una storia così:

Ci manda le foto dei prodotti che voi tutti ricevete, così, nudi e crudi. Noi le condividiamo nel fine settimana, quando anche voi avrete ricevuto le vostre zolle. Poi, ogni volta Oliver si chiede: “eh, mo’ che ce famo?!”: cerca la sua risposta e ce la racconta come vuole, con parole, con immagine o suoni. Prima che vi arrivi la nuova zolla diffondiamo la sua storia.

Zolle sarà sicuramente contenta, Oliver ha trovato l’impegno di un gioco, e ciascuno di noi troverà a suo modo il posto che più gli aggrada nelle avventure di Zik.

Questa prima settimana Oliver ci racconta le metamorfosi dell’agretto, ecco la sua storia:

Nella campagna romana tutti conoscono gli agretti. In giro per l’Italia hanno tanti nomi diversi, alcuni buffi come barba di frate o senape dei monaci. Il nome scientifico anche non è male: salsola soda. Sarebbero tremendamente noiosi per accompagnare un secondo piatto. E anche prepararli richiede tempo e attenzione: la parte legnosa va recisa, e solo dopo una buona mezzora passata a selezionare le foglioline più tenere – togliendo il fusto più chiaro e duro – si padroneggia la tecnica… Provate a tenere delicatamente la punta di un singolo ramoscello e a sfilare tutte le foglie buone d’un colpo: resterete col fustello da scartare tra pollice ed indice!

La ricetta trovata su un blog ha stimolato la mia curiosità: ho preparato gli agretti come consiglia Zolle nel ricettario settimanale – sale, olio e una goccia di limone – li ho distesi su un piatto piano, pareva di essere di fronte a un prato! Ho adagiato gli spaghetti per poter meglio intrecciare gli uni agli altri, e con una spolverata di pepe e di grana ho trovato una splendida variante del celeberrimo piatto romano: gli Spagretti cacio e pepe.



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