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Che cosa sta succedendo a Maccarese?

Che cosa sta succedendo a Maccarese?

Il 6 e il 7 novembre due tentativi di furto all’oleodotto dell’ENI che scorre a Nord dell’autostrada Roma – Civitavecchia hanno provocato uno sversamento di cherosene nei fiumi Arrone e Palidoro.
Nella notte tra l’8 e il 9 novembre la capitaneria di porto è intervenuta lungo il fiume Arrone riscontrando la presenza di cherosene lungo tutto il percorso. Un disastro ambientale ed ecologico che avrà un impatto devastante per l’ecosistema della Riserva del Litorale Romano e delle oasi.

Già da sabato 8 novembre ci eravamo allarmati. Uno dei ragazzi di Zolle vive in quell’area e aveva raccontato di aver sentito un forte odore di benzina. Immediatamente abbiamo contattato Claudio Caramadre per avere da lui notizie e informazioni su quanto stava avvenendo.

Fortunatamente i suoi terreni sono a monte degli sversamenti e quindi fuori dall’area direttamente interessata da questo disastro.

L’ordinanza 155 dell’08/11/2014 del comune di Fiumicino vieta, infatti,  “(…) di utilizzare per qualunque uso e in qualunque modo, le acque del fiume Arrone, dall’altezza del casello autostradale di ‘Fregene’ dell’autostrada ‘Roma – Civitavecchia’ fino alla foce, e del rio Palidoro, dall’altezza dell’autostrada ‘Roma – Civitavecchia’ fino alla foce”. (Qui trovi il testo dell’ordinanza)

L’area indicata dall’ordinanza si trova tutta al disotto dei terreni dell’Azienda Caramadre.


In giallo sono segnati i terreni dell’Azienda Bio-Caramadre mentre in rosso è segnalata l’area in cui è vietato l’uso dell’acqua.

In ogni caso, Claudio non utilizza l’acqua dei canali per irrigare i campi, ma l’acqua di un laghetto interno all’azienda stessa. Inoltre, in questo periodo dell’anno, non si irriga e non lo si farà fino a febbraio.

Per avere ulteriori informazioni e valutazioni sulla situazione abbiamo parlato anche con Sergio Estivi, presidente della Fondazione Anna Maria Catalano che da anni si occupa di valutare e monitorare la qualità dei terreni e dell’acqua nel comune di Fiumicino. “Al momento, non c’è evidenza di rischio per l’azienda Bio Caramadre, ma quale sarà l’impatto ambientale – nel breve e nel lungo periodo – di questo disastro deve essere ancora valutato”, ci ha detto il Prof. Estivi. “Ad essere colpita sarà verosimilmente la fascia costiera e tutto il suo delicato ecosistema. Il cherosene si sta riversando in mare e che cosa ci restituirà il mare non lo sappiamo ancora”.

Oggi (10/11/2014) negli uffici del comune si è aperta  l’unità di crisi alla presenza di ENI, Capitaneria di Porto, Polizia Locale, Arpa Lazio, Asl Sanitaria e Veterinaria, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, WWF, Lipu, Guardia Forestale, Polizia Provinciale, forze dell’ordine ed enti e società intervenute in questi giorni.
Noi continueremo a tenere monitorata la situazione e ad informarvi su quanto sta avvenendo.



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