
02 Lug Le patate novelle si mangiano con la buccia?
Le patate novelle si mangiano con la buccia?
Anche le patate hanno una loro stagionalità.
Le patate novelle si raccolgo in primavera ( a maggio all’incirca, ma il periodo cambia a seconda dei luoghi e della stagione) e con le novelle, patate “premature”, raccolte quindi prima della piena maturazione, si riapre la stagione delle patate.
Nelle patate molti dei nutrienti si trovano in prossimità della buccia, ma non sempre è bene mangiarla. Abbiamo chiesto a Massimo Angelini, presidente dell’associazione del Consorzio della patata Quarantina di spiegarci il perché. Massimo Angelini si occupa da anni di valorizzazione delle varietà locali, in particolare di patata, e sostiene la ricerca e la divulgazione per una loro corretta coltivazione e uso.
Le patate contengono un alcaloide: la solanina.
La solanina è presente in maggior concentrazione nella buccia ed è una sostanza che, se assunta in grandi quantità, è tossica per l’organismo umano. E’ importante sottolineare che, affinché si manifesti un principio di intossicazione, è necessario ingerire una gran quantità di patate in UN SOLO PASTO: circa 2 kg per un uomo di 70 kg.
La solanina è una sostanza che la patata sviluppa per difendersi da insetti, animali e funghi e la sua concentrazione, è direttamente correlata con la sua “salute” e la sua “forza”. Questo vuol dire che le patate non ancora mature, le patate germogliate, quelle vecchie, danneggiate o esposte alla luce del sole (che diventano verdi per effetto della clorofilla), presentano una concentrazione più alta di solanina rispetto alle patate mature e consumate entro 5 mesi dalla raccolta.
Le patate coltivate con metodo biologico presentano una quantità di solanina minore del 30% rispetto a quelle coltivate con metodo convenzionale.
Ricapitolando: conviene mangiare le patate con la buccia quando sono di stagione, entro comunque 5 mesi dalla raccolta, conservate correttamente, lontano da fonti luminose e coltivate con metodo biologico; altrimenti sbucciale!
Ringraziamo Massimo Angelini per aver condiviso con noi queste informazioni